Dà retta a me.

  
Lo so come ti senti.

Lo capisco da quelle lacrime silenziose, che cerchi di mandare indietro con la mano.

E non ti accorgi che il trucco si scioglie.

Sei così bella, sai?

Ma tu non lo capisci.

Sistemi i capelli e intanto tiri su col naso, incassando più a fondo la testa nelle spalle.

Sei convinta che non ti veda nessuno, ma non ce la fai a restare nell’ombra.

Mi fa male il cuore solo a guardarti.

È che inciampi sempre in silenzi ingiustificati, mancate risposte, defezioni improvvise.

Magari proprio in quel giorno, come questo, o in quel momento, in cui stai ridendo.

In cui ti stai aprendo.

E allora stai male, ti arrabbi con te stessa, ti dai colpe che non hai.

I capelli, il sorriso, la lunghezza della gonna, quel punto in quella frase. Una risata di troppo.

No, ferma. Ti prego.

Non è così.

Ascoltami.

Fammi sedere di fianco, lascia che io ti racconti.

MI racconti.

E poi fa ‘na cosa: Alzalo. Quel ponte levatoio.

Evita gli assalti.

Ma anche gli avvicinamenti.

Se ti stringi forte tra le braccia, in quei pochi metri quadri della tua isola, magari (magari) ti fai meno male.

Ma tu piangi, urli, punti i piedi.

E dici che hai bisogno di parole.

Di valzer di parole.

Dà retta a me.

Ti prego.

Dà retta a me.

Il suono delle parole è bello anche a rievocarlo.

In fondo lo conosci, no? E dove ti ha portato?.

Sciogli i capelli, metti un bel vestito.

Si proprio quello. Quello lungo, a fiori.

E poi, davanti allo specchio, inizia a danzare.

Come dici? È il valzer della solitudine?

Forse.

Ma è la tua. E la conosci già.

Non può ferirti.

Dà retta a me.

È importante.

Chè di cicatrici, questo cuore, ne ha già tante.

36 pensieri su “Dà retta a me.

  1. Perché imbarazzo per la foto? Anche se il viso non si vede, si può intuire come sia. Per il testo? Direlto poetico, sfumato e melanconico. Ma la nostalgia è qualcosa che è dentro di noi.
    A parte tutto il testo mi è molto piaciuto.
    Serena serata e la malinconia lasciala fuori dalla porta.

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  2. E’ la sera, che ha voglia di uscire e incontrare il mondo, e’ la notte, che ha voglua di sfilarsi le calze e amare e farsi amare, e’ l’ alba che ha voglia di rinascere o di risorgere o semplicemente di….vivere…
    quello che hai scritto e’ stupendo….due braccia da abbracciare.
    un saluto, a te, a tutt*

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  3. Non alzare quel ponte levatoio…lascialo abbassato e, piuttosto, se c’è da combattere, combatti. nessun muro e nessun ponte sono riusciti a difendere per sempre…la comunicazione deve restare una porta aperta…e non temere, quelli che non valgono hanno paura di chi maneggia le parole come una spada con destrezza… 😉

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