E in tutto questo…

06.08

Mi so svegliata con un mal di testa…

Che manco ai cani (mai capito perché ai cani si auguri il peggio che io la mia la tengo come a ‘na reggina).

Dicevo. Mi so svegliata con un mal di testa di quelli da manuale. L’ho sentito pure arrivare, stanotte, ho beatamente ignorato tutte le prescrizioni mediche e, invece di interagire subito con lui in un dialogo costruttivo a suon di Relpax, ho finto di ignorarlo spiattellata nel letto.

E m’ha fregato. Un dolore che non vi dico. Ma ne avevo bisogno.

Ecco, già vi vedo tutti in fila occhi al cielo a pensare:

  1. madonnasantissimamadonna falla tornare in ufficio che ultimamente scrive post a ripetizione
  2. oddiomiochepallelasolitalamentosaautolesionista
  3. sono le 8.14 faccio tardi al lavoro
  4. amore dove hai messo i calziniiiiii?
  5. Dio santo questo lo rispedisco da quella gran cornuta della madre che tutte lei ne ha le colpe.
  6. Devo pagare la bolletta
  7. Oggi c’è il 3×2 alla Conad.
  8. Mamma mia fammi buttà il volantino che se questa scopre che c’è il 3×2 alla Conad ci organizza il ferragosto con le amiche
  9. C’è la spazzatura da butt….

(Punti 3-9: ammettetelo, prima riga del post, lettura veloce, qualche maledizione e poi ognuno beatamente tornato a c…i proprio. E me lo auguro, altrimenti davvero io non vi capisco).

Per i sopravvissuti alla lista di cui sopra, alle idee delle mogli e dei mariti, ai figli che vogliono fare rafting nel fiumiciattolo dietro casa sennosannoianochelevacanezestannofinendo, ai “singoli” come me (se ci fosse la mia amica Stefania mi chiederebbe stanza singola quanto a notte – prezzi modici, of course, so tempi di crisi) che proseguono nella lettura di questo post vi spiego perché ne avevo bisogno.

Come di cosa? Del mal di testa, no?

(O leggete o ve ne andate, su, che non c’ho – più- tempo da perdere).

Avevo bisogno di un dolore così forte da costringermi ad alzarmi dal letto, da dove crogiolavo i miei pensieri da troppe  ore, ormai.

Oggi, esattamente 4 anni fa, convolavo a (in)giuste nozze. Ero bella. Dio se ero bella. Metri e metri di seta a drappeggiare un abito superbo. Capelli sciolti, solo due strass a reggere una piccola ciocca, più per vezzo che per necessità. Un meraviglioso mazzolino di rose bianche. Ognuna corredata da un piccolo brillantino. In vita una rosa di strass, a dare movimento a quel lento fluttuare.

Avevo scelto tutto. Ogni cosa. Con la cura maniacale che solo una donna (e soprattutto una che convive da 8 anni e ormai non ci spera più di infilarsi quel dannato vestito che ci fanno sognare fin da piccole) può riservare al proprio giorno speciale.

Un sorriso, ragazzi. Un sorriso di quelli che non ve lo potete nemmeno immaginare.

Si. Perché io ci credevo. Nonostante tutto. Nonostante lei (l’altra), l’accordo non propriamente tale in casa (non voglio e credo non vorrò scendere mai nei dettagli), io ci credevo.

Eravamo belli. Si, anche lui lo era. Portava ancora gli occhiali da vista.

Adoro gli uomini che indossano gli occhiali. Quel leggero schermo tra il fuori e la loro anima mi intriga.

Poi magari non è nulla, poi forse dietro c’è un abisso diverso da tutto quello che abbiamo immaginato, ma, se dovessi ricordare il momento in cui l’ho scelto (non prendiamoci in giro, vi prego, le persone le scegliamo in un istante, anche se magari non ce ne rendiamo subito conto) posso rievocare solo una frase “Ehi, lo vedi quel ragazzo, lì? quello carino, chiaro e con gli occhiali?, madò quanto mi piacciono gli uomini con gli occhiali”.

E lui l’ha sempre saputo. Quanto io fossi affascinata da quel particolare.

L’ha saputo al punto che ne ha fatto quasi una questione personale a toglierli, a voler mettere le lentine, a diventare un altro.

Ma oggi non ce l’ho con lui. Non posso, non più, non qui, non ora.

Fa male. Certo. Tanti di voi ci sono passati, tanti ci stanno passando. In tante liste di tante donne/uomini compare la scritta “Chiamare Avvocato per separazione” (scegliete con cura gli avvocati, disdegnate da quelli che c’hanno i blog – scherzo, scherzo, scherzo, pare che dice di essere bravo!!!), ma continuare questa estenuante lotta non mi porta da nessuna parte.

Eravamo due bellissimi ragazzi che andavano a sposarsi. Peccato solo non aver saputo ascoltare quello che il suo comportamento mi diceva. Non mi amava. Solo questo. Il non amore, costretto dentro una gabbia, esplode in rabbia.

Colpa mia, dunque. Colpa di quelle parole non dette. Colpa del disperato tentativo di appartenere a qualcuno, colpa di quella prima immagine poi non sondata, che mi ha trascinata per 12 lunghi anni.

Si, perchè dovete sapere che, per assurdo, ma nemmeno tanto, nonostante tutte le mie belle parole, nonostante io sia una di quelle donne che non rinuncerebbero mai (adesso lo so per certo, prima lo sospettavo) a se stesse, ai propri interessi e ad una identità, io nella vita volevo proprio essere moglie. E madre.

Intanto perchè credo che tali cose non siano mutamente escludentesi con il concetto di donna in carriera e poi perchè, e voi non lo potete sapere, ho un leggerissimo dislivello dell’anca, che sembra essere nato per appoggiarci un bimbo e portarselo dappresso. O per farci riposare un uomo dopo una meravigliosa notte di sesso.

Non m’è riuscito. C’ho provato in tutti i modi, chè un matrimonio, si sa, è un pezzo d’anima che se va via non torna mai più.

Ma io avevo bisogno di parole, di essere capita, amata, coccolata. Lui voleva altro. Una bella bambolina silenziosa. Ma per lui non ero bella, parlavo troppo e pensavo ancor più. Forse aveva ragione. Forse. Non so.

Credo che ad essere deleterie siano sempre e solo le combinazioni. Magari davvero con lui ero tutto ciò che diceva e magari lui con l’altra o con un’altra era e sarà un altro. Diverso. E migliore.

Comunque sia i sogni si sono infranti. Ed ho dovuto anche essere forte, nonostante fossi debole -molto debole- e prendere la decisione a 4 mani (io e me stessa), come diceva il grande Kundera nell’Insostenibile leggerezza dell’essere.

E adesso?

Lo so che ci state pensando. Lo so che vi chiedete tutti se mi manca, se ci penso se lo vorrei ancora.

No. La situazione oltre ad essere ampiamente degenerata era finita. Per tutti e due. Solo che lui non voleva ammetterlo.

Nel blog della mia cara TT ho letto, un giorno, il racconto del “saluto” in tribunale. Quel dolore che mangia dentro. Quando ti guardi e dici: “Diamine, è finita. Proprio a me, proprio a noi che ci dicevano tutti che bella coppia che eravamo”.

Quindi non poteva che andare così. Non avrei voluto guerre. Oh no. Non ne avrei volute. Volevo accantonaredimenticaredistruggerequantodisbagliatocifossimofatti e andare avanti.

Provare a ricostruire una immagine positiva di me.

Una magari non reale, ma non influenzata.

Non fa nulla.

Il bello è che ci spero ancora.

Com’è? In lui???? Ohhh ma mi leggete o no???

No. Spero in una estemporanea come quella scritta ieri, spero che qualcuno MI scelga, scelga me, le mie manie, le mie abitudini, i miei pianti silenziosi. Ma scegliendo questo sceglie anche una ragazza che sa ridere, che sa amare (e cucino pure bene).

Ma fa male. Sperare fa male e allora si cerca di farlo un po’ meno.

Poi nel frattempo viviamo.

Eravamo due ragazzi che andavano a sposarsi.

Io ero bellissima, ve lo giuro. Roba da non crederci. Roba che lo dico anche io. Roba che se ci penso mi viene da piangere. E non per lui, ma, egoisticamente, per me.

Un mio collega mi ha detto: Nazà tu li spaventi, gli uomini. Difficilmente credo ne troverai uno.

E mi sa che c’haraggggione.

Adesso credo ch’io vi debba salutare. Ho idea che non rileggerò nemmeno quello che ho appena terminato di gettare su questa tastiera. Era un flusso di coscienza necessario.

Il mal di testa è diventato dirompente, ossessivo, inquietante. Ma c’è. Mi ricorda che ci sono e da un motivo alla perdita dell’impianto idrico.

…e in tutto questo…

Buon compleanno, Nazà.

Che di anni ne son 34, ma nel cuore sei ancora quella quindicenne in ombra, defilata dagli altri, che parla troppo, legge un libro e si commuove per poco.

“Dove dovrebbe portarci tutto ciò? Là dove ci porterà. E se non dovesse portarci fin là, allora non doveva portarci fin là. Quindi ci porterà senz’altro là dove deve portarci.” (Glattauer. “Le ho mai raccontato del vento del nord”)

180 pensieri su “E in tutto questo…

  1. Auguri per il compleanno….dirti di dimenticare sarebbe stupido, non succederà mai, solo il ricordo farà meno male. Sei giovanissima ha tutta la vita davanti e vedrai che la persona giusta arriverà 🙂

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    • Ohhhh i primi blog-auguri per il compleanno. Grazie mille!!!!!
      Ogni dolore non passa mai. Si affievolisce. Poi ci sono giorni che torna e giorni meno. Dalla mia ho la fortuna che è un dolore a me riferito. Ho amato un uomo, ho sbagliato, ho smesso. In tutto questo ho sempre agito con profonda convinzione. Dispiace per se stessi. Inutile negarlo. Dispiace per queste ore di un compleanno che avrei voluto condividere. No. Non con lui. Ma farlo. Cambierà? Vedremo dove ci porterà.

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  2. Non sapevo di tutto questo. Ed è bello che tu lo racconti sorridendo, anche se si capisce che hai dovuto affrontare e superare giorni, mesi e ostacoli difficili. Non è tardi comunque per “farti scegliere”. E mai lo sarà. Ma non devi aspettare né sperare, devi vivere e “scegliere” tu quello che vuoi.

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    • Sono cose che capitano. A tanti. Inutile piangerci. Lo faccio e l’ho fatto fin troppo. ognuno di noi ha uno zainetto di pietre dolorose, sulle spalle. Non aspetto, sai? Nemmeno spero. Chè di queste cose mi ci sono, se vuoi, a tratti drogata. Vivo. Si quello si. ma un po’ più defilata, come quando ero ragazzina, come quando capivo che una testa spinta giù, in un librone troppo grande da tenere con una mano sola, scoraggiasse gli avventori della domenica. Chè un cuore solo, di quelli, non sa che farsene. Alla prossima notte farà solo più male, perché resta, nell’aria, l’aleggiare di un odore che ti taglia il respiro.
      Grazie per il tuo commento. Sei stato tra i miei primi follower. Amo molto il tuo, di blog, e leggerti è sempre un gran piacere. Come un vecchio amico che si ferma a casa per un caffè.

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      • Io ti capisco benissimo. Anche se non ho dovuto vivere le situazioni di cui parli, so cosa si prova. Ero più piccolo, non ero sposato, certo, ma certe cose ti segnano. Sono andato avanti e oggi sono quasi contento di aver vissuto quei mesi (anni?) bui in cui non credevo più di poter vivere serenamente una storia. Mi sbagliavo. Quel periodo mi ha comunque aiutato tantissimo e fatto crescere e sono certo che è lo stesso per te. Perché di crescere non si smette mai. E nemmeno di volere amare.
        Caffè non ne bevo, una birra fa lo stesso?

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      • Abbiamo tutti (o quasi) una storia andata male alle spalle. Qualcosa che ci ha fatto crescere, qualcosa che ci ha insegnato quello che avremmo voluto e che vorremmo. Qualcosa che di ha fatto capire dove abbiamo sbagliato. Perché la colpa è sempre di tutti e due. Si sa. È vero.
        Vada per una birra.
        Bella fredda, si intende. Con un po’ di parole da snocciolarci su, che a stomaco vuoto, il bere, fa male!

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      • Si sa, è vero, la colpa è sempre di entrambi ma mai, mai, uguale. E questo è un aspetto che spesso passa in secondo piano e che secondo me invece conta tanto. Cioè io posso sbagliare ma questo non giustifica un errore dieci volte più grande che porta alla rovina. Ci sono colpe e colpe. Di fatto però la sostanza non cambia. Prendiamone atto e sfruttiamola a nostro favore, mi son sempre detto. Magari bevendoci su (l’ho fatto anche troppo!). E magari con buoni amici accanto (questo invece l’ho fatto poco). Ma non è mai troppo tardi. Le parole poi sono interminabili.

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      • Ci sono colpe e colpe. Verissimo. Ma oggi, almeno oggi beviamoci su. Siamo indulgenti, abbandoniamo l’acrimonia. E non per lui (lei o chi nella nostra vita ha fatto male). No. Per noi. Per non mandare giù fiele in questi momenti.
        E che bello che le parole siano interminabili. Almeno loro

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  3. Vorresti essere scelta. Scegli tu. No?
    In barba ai sogni infranti sei bella, capace e giovane abbastanza per rimettere in moto la dream machine inscatolata in quel craniaccio (affettuoso…) ordinato e (grazie a Dio!) per niente ordinario. Ah, auguri sinceri. E sei un leone. Anzi, una leonessa. 🙂

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  4. Sposarsi nel giorno del compleanno…tu sei matta sul serio! Oddio e quella foto…come la riconosco la confezione di relpax!!! Stroncherebbe un cavallo quella roba…e io ne sono praticamente dipendente!! Sono sopravvissuto al 3-9 e oltre…sono grave? 😚

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    • Grave??????????? Graverrimo direi.
      Graverrimo.
      Scusa te la ricordo la storia dello “scarparo con le scarpe rotte?”
      Beh io son psicologa… Che ti volevi aspettà?.
      Il relpax ed io ultimamente non ci prendiamo più tanto. Se chiamo il neurologo e gli dico a che dose sono da stamattina mi ricovera, ma nun c’ho voglia.
      (Ah ah anche tu dipendi, my dear!!!) stavolta l’hai vista la citazione o ti faccio i disegnini????
      No…per sapere!!!!!
      34 anni. Uff. Mannaggia sanda mannaggia. Pollicina 4 mesi, oggi. Aspetta che baratto la sua età con una dose di coccole ed un giochino nuovo. Magari una scarpa. O un portafogli, che lei ama mordicchiare!

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      • Allora, intanto (e punto primo che oggi mi piacciono i punti) lei tutto può.
        Perché? Perché c’è. Sempre.
        Poi, (punto secondo) i segni c’hanno una gran bella cosa: li può capire solo chi li conosce.
        Sai come quando hai una cicatrice nascosta? O un neo. Ti capita di accarezzarli e sorridi. E sai solo tu perché.
        Ecco, poi, magari se il portafogli era di Todds e il cane un alano forse (maybe) fa più male, ma se tu vedessi la mia davvero non ci crederesti per quanto è piccina. Cammina per casa così leggera. Danni e mordicchi a parte potresti non accorgerti che c’è

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  5. Ahahahha quanto è vero che certi segni rimangono occulti a chi non sa…quanto alle citazioni il primo onore sfacciato è il link al blog dell’avvocato da evitare 😂 il secondo è il vento del nord e poi ce ne sono almeno altri 3! Quale vuoi disegnare? 😉

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  6. Cara Nazaria,
    prima di tutto auguri di buon compleanno.
    Abbiamo parlato nel nostro primo incontro “virtuale”, velocemente, circa la nostra “coincidenza”: entrambi con un matrimonio terminato.
    Ovviamente le somiglianze si fermano qui. Si, perchè ogni storia è a sè, figurarsi qualcosa di complesso e delicato come un matrimonio.
    La mia esperienza è che ho posto io un termine a quel “sogno”.
    Sono stato io a far sentire “sbagliato” qualcuno (la mia ex moglie), sono stato io a venir meno a quella promessa.
    Ed è stato doloroso.
    Molto.
    Vedere i suoi occhi piangere. Vedere i suoi sinceri tentativi di rimediare…
    Ho sofferto anche io.
    Ma un errore è un errore, bisogna rispettarlo, e non renderlo dramma continuando a ignorarlo.
    Ho deciso che nessuno dei due meritava un dramma: una vita di non amore legati dall’abitudine.
    Mettila come vuoi, ma ti sei salvata Naza’!
    Non hai corde che ti avvinghiano all’altare della fredda consuetudine e hai ancora la possibilità di innamorarti.
    Avrà fatto male, lo farà ancora, è stato un bene.
    E perdona la sfrontatezza con cui te lo dico.
    Questo è il mio regalo di compleanno…queste parole…
    Naza’, sei salva!
    Un abbraccio forte
    Diego

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    • Diego! Buongiorno, anzi ormai buon pomeriggio.
      Indipendentemente dal motivo di fondo che mi ha portato a recidere il legame matrimoniale, ho scelto perché l’abitudine al dolore generata dall’abitudinarietá di una situazione che mantieni solo perché nota, non era più una scelta tollerabile.
      Fa male, lo ha fatto e lo farà per sempre.
      Lo so.
      Un matrimonio finito è pur sempre un fallimento. Non c’è giudizio in questo, ma attestazione di fatto.
      Bisogna accettare ed andare avanti. Ma nel farlo non bisogna fingere sia tutti semplice.
      Grazie infinite.
      Per gli auguri.
      Per i commenti.
      Per la condivisione di un vissuto doloroso. Grazie.
      Nazà

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      • Sono in vacanza con tutta la famiglia e non ho molti momenti solo per me. Aggiungi mio marito che non approva questo mio hobby. Anzi lo detesta e lo osteggia apertamente, per cui alterno passaggi ad assenze anche lunghe. Ma oggi non potevo mancare per farti gli auguri.

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      • Immagino (e puoi ben capire perché) cosa voglia dire essere osteggiati!!!!! (Scherzo ovviamente).
        Non sai allora quanto apprezzi questo tuo passaggio.
        Goditi le ferie e va avanti. Continua ad esserci su questo blog, in questo spazio. Sei di quelli che fanno bene al
        Cuore! Buone e care vacanze!

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  7. Io da quello che leggo di te e da quello che trasmetti, vedo una creatura bella bella dentro e fuori! Sei giovane Cara Nazaria, hai testa, cuore e sogni da vendere…non posso pensare che non ci sia un futuro ricco per te!!! E cmq oggi è il tuo giorno, tanti auguri di cuore…scrivi, scrivi scrivi che noi ce li gustiamo tutti i tuoi post! Un abbraccio

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    • Ciao Mrs!!!!!
      Che bello leggerti. Mentre scorrevo rapidamente il tuo messaggio (prima di rileggerlo con calma) l’occhio mi è andato sulla tua foto. Che bel sorriso. Le movenze del tuo corpo raccontano una bella persona, che le tue parole confermano.
      Allora non ce l’avete con me che sto davvero a scrive troppo, no?????? Grazie mille, e di cuore! Ti abbraccio

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  8. Non so come spiegarlo ma, quando ho iniziato a leggere il post, non pensavo avrei letto tutto questo e, boh, io ci trovo qualcosa di bello.
    Forse il coraggio di prendere una decisione così grande e così dolorosa? Non è da tutti ma hai fatto bene, la vita è solo questa e non dovremmo passarla accontentandoci e soffrendo.
    Ok, sono già stato troppo serio… tanti auguri di un buon compleanno! 😉

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    • Eccolo qui, l’orso chiacchierone (che mi fa tanto tornare in mente e non so perché papà Castoro con quella bellissima sigla).
      La vita è una sola, vero. Ed è quello che è insieme, la nostra croce e la nostra delizia. Archiviamo il tutto con un “doveva andare così”. Proviamoci almeno.
      Grazie mille per gli auguriiiiiiiii!!!!

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      • Sai che a scuola mi chiamavano proprio Papà Castoro? E in effetti, quando mi hanno chiesto di suggerire un nome indiano per me, avevo pensato proprio al castoro… ma poi mi hanno chiamato Orso e hanno fatto più che bene!
        A volte dire “doveva andare così” sembra doversi accontentare ma, guardiamo il lato positivo, quando succedono cose belle ci siamo arrivati proprio perché è andata così! 🙂

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  9. 34!!! Bellissima età, sei Donna (nota la D maiuscola), ma sei ancora giovanissima … Buon Compleanno, cara, che sia davvero un giorno speciale, ma tu farai sì che lo sia, perché sei giovane, bella, intelligente, ma soprattutto perché possiedi sensibilità e una dote molto rara: l’ironia. Chi sa ironizzare su se stesso e sui propri dolori, è una persona che ha un’intelligenza acuta e che sa andare dritta per la propria strada con consapevolezza, crescendo sulle proprie esperienze belle o brutte che siano, e mi sembra che tu abbia la maturità e la capacità per farlo. Godi della vita, di ogni giorno, e tutto verrà, non smettere mai di sognare, di emozionarti, di affrontare con passione le attività della tua vita, vivi con passione ogni momento, hai tutte le strade aperte … si impara sempre dai propri errori … l’importante è non tornare indietro. Festeggia il tuo compleanno, ognuno che arriva ci ricorda che siamo vivi, che il tempo ci aiuta a superare il dolore e ad assaporare le gioie! E per il mal di testa … ridere, ridere ridere, una risata fa bene al corpo e al cuore … Un abbraccio affettuoso. ❤

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    • Ti racconto che, solitamente, utilizzo il cellulare per rispondere ai commenti e per wordpress in genere (ho un buon Iphone – ci puoi fare anche il caffè se becchi l’app giusta).
      Ci sono alcune volte, tuttavia, in cui qualcosa mi colpisce veramente, un commento, un post, ed allora lascio il mio letto in cui tipo bradipo mi rintano quando sono in ferie, a leggere comesenoncifosseundomani, e mi sposto (sbuffando come un mantice) al pc.
      Il tuo commento è una di quelle cose che mi fa compiere questa epica traversata camera-cucina di ben 2,5 mt!!!!!
      (ovviamente) scherzo! ma tu hai senz’altro la sensibilità per comprenderlo.
      Le tue parole mi hanno colpita molto.
      Intanto l’incipit: bella, giovane, intelligente (scusa ho variato l’ordine come più mi aggradava). Dammi iban in privato che poi ci regoliamo…
      Poi hai colto l’ironia. Non che ne faccia mistero, ma è qualcosa che amo molto. In genere. Non in me 8non so se ne sono sempre capace). amo interfacciarmi con persone che sanno ironizzare, perché, come dico sempre io “l’ironia ed il sarcasmo sono la cartina al tornasole dell’intelligenza”.
      In fondo siamo tutti un gran bel casino. Chi più, chi meno. Se non ci ridiamo su, come possiamo andare avanti.
      Di sognare non posso smettere. Ci ho provato. Ogni tanto, nei miei deliri di onnipotenza, lo scrivo pure: da domani smetto di sogn….
      Ma finisco come Zeno e le sue sigarette: mi fumo pure quella con la promessa su scritta!
      Ascolterò il tuo suggerimento, per il mal di testa e per la vita in genere.
      Ringraziando il cielo provo a non abbandonare mai l’entusiasmo, nonostante tutto, chè i guai ce li abbiamo più o meno tutti e servono proprio a ricordarci di quanto possa essere bella la vita.
      Grazie, per le tue parole. E per aver reso speciale questo compleanno. Questo blog è davvero motivo di gioia. E se ne incontrano, qui, di persone che vale la pena conoscere!.
      Un caro abbraccio.

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  10. Il problema è che i ruoli si sono inveriti: un tempo erano le donne a farsi mille problemi e a scappare in preda alle loro insicurezze,mentre gli uomini facevano il primo passo e corteggiavano.
    Adesso le donne hanno il fegato di fare tutto (o quasi) e gli uomini invece scappano. Scappano da loro stessi.. Fortuna che dovevano essere “forti”!!

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  11. fiumi di parole in uno sfogo che fa bene …. ma il bene dove stà? …
    “per lui non ero bella, parlavo troppo e pensavo ancor più”
    è il passato non esistono toppe in un vestito e ne le farai….
    riprendi la tua vita , i ricordi belli o brutti sono il bagaglio della tua vita
    e tu sei tu, unica inconfondibile ,che racconta di se che propone pregi ed anche difetti
    e questo e bello in una persona , evidentemente se non ti amava mentiva a se stesso…
    ma il mondo è bello sole mare montagne città da vivere
    la bvellezza delle persone stà nell’anima …. vivi
    ciao un saluto …..

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  12. Che dire, meglio tardi che mai…beati gli ultimi che saranno i primi…l’ultimo chiude la porta…ma io non sono il portinaio e tanto meno corro per arrivare ultimo, quindi dopo aver letto questo pensiero di vita reale ti dico…AUGURI Nazzy, quello che conta è esserci…sempre.
    Ciao 😉

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  13. Auguri di Buon Compleanno!!!
    …e la prossima, per alzarti dal letto, non usare il mal di testa, meglio la voglia di aprire la finestra e dire .”Nazà è il tuo compleanno andiamo a fare colazione al bar più vicino e sorridiamo al mondo…” perchè c’è sempre un motivo per sorridere a stò mondo. che ogni tanto ci mette un bastone tra le ruote.
    (Con il cuore da una ex divorziata, ex quasi morta fisicamente, da una ex-ex-ex 34enne, da una 57enne dal cuore da ragazza).

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  14. Oh mia cara ieri non ti ho letta tutta perché avevo mal di testa anche io sul serio (nel mio comodino giace il rizaliv da anni…)
    Oggi ti ho letta tutta anche se ho il mal di testa e mi hai profondamente emozionato. Vorrei aggiungere tanto altro …ma per ora
    Buon compleanno ragazza speciale!

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    • Triptani a gogo.
      Mmmmm brutto brutto brutto. Solo ci li conosce può capire la portata del dolore.
      Mi spiace molto, quindi.
      Cara Ele, che dirti? Sempre dolcissima. Sempre delicata, affettuosa. Davvero una persona splendida.
      Ah… grazie per gli auguri. I tuoi proprio non avrei voluto mancassero.
      Un abbraccio
      (sperando ti passi il mal di testa, insieme al mio sarebbe anche meglio!!!!)

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      • Ecco sì triptani a gogo’!
        E ci facciamo pure i complimenti! E come al solito rispedisco tutto al mittente!

        Già triptani a gogo’ brutto bruttissimo! Pero’mi consolo con i tuoi bei complimenti…e ti consolo per tutto rispedendoli al mittente!
        E se poi leggo che anche tu hai avuto a che fare con il vento del nord (libro) bhe che dire?
        “quella Emmi bacia proprio bene a detta del signor Leo, ma con le parole.”
        Mi sono molto divertita a leggerli!
        Ciao Nazi abbraccione e buonissimo weekend.
        Eli.

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      • Vero! leggerissimi quei due. leggi e pensi pensi e leggi che sorridere leggendo ogni tanto ci fa bene….
        Detto da leone a leone con pochi giorni di distanza ma paaaaaarecchi anni da te, hai ragione è proprio un ottimo segno! 😉
        Bacione.

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      • Leggendo qui e la ce ne sono molti di leoncini in questa arena!
        Mi piacerebbe moltissimo sapere la tua data di nascita per farti i (giusti) auguri.
        Mi permetti?
        Sei un po’ la mia “altermamma” virtuale.
        Un caro bacio.

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  15. Donna, psicologa, pensante, intelligente e…leone…un mix piacevole e devastante come la notte di capodanno… Da leone a leone: AUGURI! Ci dividono pochi giorni e molti anni… Grazie per la tua condivisione ma sono d’accordo con il tuo collega che dice che una donna così gli uomini li spaventa. Ho appena detto la stessa cosa ad una persona a me molto vicina, anche lei molto giovane e con le stesse caratteristiche…che sono croce e delizia. Il tuo mal di testa è dovuto alla lotta tra il reale ed il sogno…prendine coscienza, continua a volare come sai fare e vedrai che non ne soffrirai più… 😉

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    • Secondo me su tutte è il “pensante” che proprio non va.
      Grazie mille per le tue (belle) parole. Cioè….non è che mi consoli il fatto che tu condivida le idee del mio collega, però ne prendo atto, essendo una cosa già ampiamente discussa con me stessa!!!!!
      Per il mal di testa non so.. Potrebbe essere una interessante interpretazione, ma dal momento che, nonostante tutto, non sono disposta a rinunciare ai sogni…beh….credo che ne soffrirò ancora per molto!!!!!
      (Leone è proprio un bel segno!!!!)

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      • Il fatto (è un fatto ed è chiaro come il sole – parafrasando Mary Poppins che parafrasava Pavlov) è che io proprio lo amo il sognare. Elaborare teorie di vario genere, articolarle, immergermi in improbabili realtà parallele. E poi lo so che così mi faccio solo più male, ma non ne vengo a capo. Stessa cosa dicasi per le interazioni (non interiezioni!!!) umane. Non ho (più) voglia di scendere a patti e compromessi. Ho finto una stupidità che non avevo e non mi ha portato lontano. Ero solo allora e lo sono adesso. Ma almeno adesso se passo un pomeriggio a leggere e scrivere non mi vergogno con me stessa di aver occultato una parte di me in cui mi riconosco.
        Troppo pensante.
        I know.
        Porta la stessa buona dose di rogne che essere troppo stupida. La differenza è la (dannata) consapevolezza. Che Ulisse non per niente si finse stolto.

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  16. Ciao, come stai? Domanda del cavolo. Ma fatta apposta. Per come ti ho intuita e percepita io, scusami, ma tu stai solo perdendo un mucchio di tempo. Con noi, con questi commenti mielosi o con i commenti dissacranti e apparentemente divertenti. Che però non portano da nessuna parte. Con la presunta solidarietà di chi nemmeno sa cosa significhi la fine improvvisa e inaspettata di un sogno. Con la vantata capacità di chi vuole darti consigli su come affrontare il futuro. In questo frangente, io mi esimerò da fare la figura del saggio del cavolo e ti dirò solo una cosa. Hai almeno un contenitore per l’indifferenziata in casa? Be’ buttaci dentro tutto ciò che sei stata e tutto ciò che riguarda chi non ti ha coccolata, capita, amata. Insieme alle cose belle e le cose meno belle del tuo passato. Dopo guarda dalla finestra, non quella del tuo blog. Laggiù in strada ci sono tanti puntini più o meno grandi che si affrettano, che vanno a capo chino, assorti nei propri pensieri e vanno… vanno…. In altre parole, c’è un mondo che aspetta te. C’è gente che vuole ammirare la tua bellezza interiore ed esteriore. Non ci credi? Se non ci credi vuol dire che la nostalgia per ciò che hai vissuto è ancora troppo forte. Se invece non aspettassi che TI scelgano… Se invece fossi tu a scegliere tra un nugolo di pretendenti prostrati ai tuoi piedi? Panzane? Assurdità? E perché non provi a crederci? Lo so, sono antipatico. A volte. Ciao, Piero

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    • E no, che non sei antipatico!
      E su tante cose, magari, hai davvero ragione.
      L’indifferenziata purtroppo non la fanno nel mio comune, ma sto riempiendo uno zainetto con tutte le pietre e le zavorre, cercando di cancellare l’assurda convinzione di un senso di colpa che non si sa da dove nasce e ripartire.
      Come scrivevo in un altro commento (poi frainteso, al punto che mi si suggerisce di tornare indietro sui miei passi -orrore-) non voglio essere “scelta” in maniera passiva, come si farebbe con una pianta che mette in mostra i suoi fiori. No. Io vorrei essere LA scelta di ogni giorno. Non vorrei mai più rivedere scene in cui la persona che ti sta accanto è convinta e costretta dagli eventi a stare con te, mentre magari vorrebbe scappare altrove.
      Un nugolo di pretendenti, però, mio caro, non lo so davvero dove lo potrei trovare.
      Ma una promessa me la sono fatta: spero perché io sono così, una inguaribile romantica (come cantava una canzone) e perché nessun errore debba mai fiaccare la convinzione che esiste del buono nel mondo e, nel frattempo, vivo. Rispettando me stessa.
      O, almeno, provandoci.
      Che gli altri (e non uno solo)si divertano a bistrattare il mio cuore, beh, ma che devo dire?
      A perderci è sempre chi fa del male.
      Io, comunque, non scendo più a compromessi.

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      • Nazy, i sensi di colpa non servono a granché, se non a farsi più male. Che senso ha farsi dei sensi di colpa quando le cose sono già andate, trascorse, passate? Ormai non si può tornare indietro, no? Quindi ripartire, come dici tu, è la cosa più sensata. Nella fine di un amore, di un rapporto, di un matrimonio, le variabili sono talmente tante che a leggere i fatti a distanza di tempo, nemmeno si riesce a capire perché siano accadute certe cose.
        Ciò che affermi è assolutamente condivisibile. Se due devono stare insieme si devono scegliere ogni giorno. E a noi uomini tocca la sensibilità di fare in modo che ogni giorno sia come il primo. Purtroppo ci facciamo assuefare dalle abitudini, dalla consapevolezza di “tenere in pugno” l’altra e quindi abbassiamo il nostro livello di attenzione. Quindi fai bene a rivendicare un ruolo da protagonista e non da comprimaria, anche perché non è coerente né proporzionato alla tua cultura e al tuo sentire.
        I romantici sono purtroppo, nel bene e nel male, le creature più fragili. Se ti raccontassi quanta gente si è approfittata di me, della mia galanteria, della mia generosità! Passeremmo giorni o scriverei un altro romanzo.
        Giungere a recuperare il rispetto per se stessi significa anche non fare più salti nel vuoto, con il rischio di prendere tonfi spaziali. Significa sviluppare la propria empatia e cercare di capire a fondo chi si ha di fronte, prima di scegliere una strada o l’altra. Significa anche evitare di raccogliere il meno peggio di quanto la vita ci riservi, bensì di tendere meritevolmente al meglio. Significa anche non essere prevenuti ma capire o cercare di farlo.
        Continua a farti del bene, insomma, e buttati alle spalle il passato.
        La nostra vita è imponderabile e imprevedibile. Può sembrare strano ma questa è l’unica certezza.
        Un abbraccio.
        Piero

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  17. Diamine comìè dirompente quel mal di testa, proprio nel giorno del tuo compleanno. A proposito, si fanno ancora gli auguri? No? Beh! Io te li faccio di tutto cuore. 34 anni. Belli ad averli! 😀
    Ma torniamo a bomba. Anzi al mal di testa. Ti scioglie la lingua, no la penna… ma che dico! le dita sulla tastiera! Dicevo… porca miseria me ne sono dimenticato farfallando qua e là. 😦
    Vediamo di ricucire il pensiero. Ah! sì. Ecco ricordo – sto invecchiando 😀 ! Tu ci speri ancora. E’ lecito sperare ma se hai buttato via 12 anni della tua vita, perché riprovare? Scrivi ‘spero che qualcuno MI scelga, scelga me, le mie manie, le mie abitudini, i miei pianti silenziosi. Ma scegliendo questo sceglie anche una ragazza che sa ridere, che sa amare (e cucino pure bene).’ e aggiungo pure bella e giovane.
    Ma credi di trovare un uomo disposto a questo? Dubito. Per andare d’accordo – non dico amarsi – serve che ognuno rinunci a qualcosa del proprio io. Altrimenti non funziona.
    Buon compleanno Nazaria e come regalo di compleanno – non mi costa nulla 😀 – spero che tu trovi l’uomo giusto.
    Sereno fine settimana

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    • Il mio mal di testa mediamente è dirompente! Ha provato anche oggi a travolgermi, ma per fortuna il compleanno era passato e non ne è nato alcun post noioso.
      Intanto grazie per gli auguri!
      Dovrei (credo di si a questo punto) chiarire un paio di punti.
      Spero. Si. Perché ritengo che un errore, per quanto lungo e duraturo, sia comunque e solo un errore.
      Quindi non dovrebbe inficiare il resto. Il resto della vita, intendo.
      Poi…beh. Voglio essere scelta.
      E qui voglio chiarire ancora.
      Nella mia precedente storia mi è sempre parso come se lui “subisse” la mia presenza. Genitori, amici. Me. Tutti gli dicevano che ero quella giusta, ma lui non ne è mai stato convinto.
      Quindi scelta perché scelta ogni giorno, perché ogni mattina vorrei che lui fosse felice di avermi accanto e pensasse di dover meritare la mia presenza. Quindi non scelta in mezzo al mazzo. No selezionata, conquistata. E che questa cosa si perpetri. Ecco. Questo intendevo.
      E sul rinunciare. No. Non rinuncio più. Se ci si sceglie si accettano i difetti degli altri. Dell’altro. Senza rinunce.

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  18. Ho letto queste righe un’infinità di volte e poi, casualmente, ho trovato anche le seguenti parole (di Martha Rivera Garrido) che trascrivo e ti dono:
    “Non innamorarti di una donna che legge, di una donna che sente troppo, di una donna che scrive… Non innamorarti di una donna colta, maga, delirante, pazza. Non innamorarti di una donna che pensa, che sa di sapere e che inoltre è capace di volare, di una donna che ha fede in se stessa. Non innamorarti di una donna che ride o piange mentre fa l’amore, che sa trasformare il suo spirito in carne e, ancor di più, di una donna che ama la poesia (sono loro le più pericolose), o di una donna capace di restare mezz’ora davanti ad un quadro o che non sa vivere senza la musica. Non innamorarti di una donna intensa, ludica, lucida, ribelle, irriverente. Che non ti capiti mai di innamorarti di una donna così. Perché quando ti innamori di una donna del genere, che rimanga con te oppure no, non si torna indietro. Mai.”
    La conclusione è pleonastica… ma quello che si innamorerà non si schioderà più da te.
    Un abbraccio 🙂
    PS: anch’io amo gli uomini con gli occhiali, non fosse che per un senso di giustizia nei miei confronti che non ci vedo una cippa 🙂

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      • Esisto, esisto! Sempre più brutto, vecchio e ammaccato nel corpo e nell’anima. Come diceva quel tale: Triste, solitario y final 🙂
        Ciaooooooo! Che lieta sorpresa! Non ricordo e non riesco a ricostruire come si siano interrotte le comunicazioni a suo tempo, tu l’hai chiaro? Quale demonio congiurò? IN ogni caso, ti leggo in piena attività e fervore, rinnoverò il follow al tuo blog sperando di interpretare correttamente i codici wp. A presto, quindi.

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      • Sei molto carina… Attendo narrazione… aggiungo soltanto che l’intensità di una vita non può che essere positiva, dal momento che si è vivi tanto vale… esserlo 🙂 Un conto è leggere un libro, lì i protagonisti sono altri, ma vuoi mettere essere tu la protagonista in primo piano?

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      • E che protagonismo. Certi giorni (e certe notti in viaggio) mi chiedo come faccio. Poi però guardo i bambini, i risultati, quelli che stentano ad arrivare, i bambini che mi chiamano maestra, e penso che forse non sto sbagliando proprio tutto tutto. Sono sfatta…però…positivamente sfatta

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      • Non posso giurarci, ma non vedo associazioni a Fb. Anche perchè con Fb ho avuto un rapporto discontinuo, di account “registra e cancella”, a differenza di wp, sul quale ormai sono da più di dieci anni, sebbene io abbia l’impressione che per wp sia passato il momento magico. Quante persone ho incontrato e che poi sono sparite, molte delle quali dopo una presenza assidua, puff! dissolte.
        Come da manuale: tout passe, tout casse, tout lasse.
        Su fb ci sono ormai stabile, inattivo, ma presente, mi è di utilità per contattare e avere un risposta nelle questioni con qualche ente o istituzione anche se non sempre con successo. Inoltre ho scoperto una serie di omonimi con tanto di fotografia e relativa attività, e che non hanno nulla a vedere con la mia umile e malmessa entità alla quale però tengo e che non sia confusa.
        Per tornare al punto di partenza, penso proprio che ci si sia incontrati su wp, il mistero resta piuttosto come ci si sia persi strada facendo.
        Nota: il tuo saltare tra treni diurni e notturni, vedo però che è ricompensato dalle soddisfazioni che ne trai, dal giardinetto dei tuoi bambini e dici niente?
        Notte serena (nel tuo letto, spero, mica sarai su un treno 🙂

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      • Si. Sto per saltare sul treno, destinazione Filottrano. Classe VB.Storia. Egizi. Io amo la storia. Ho discusso la tesi in storia. Ma anche quella ha una narrazione a sè. Doveva andare in un modo, con un vestito superbo, dopo un lavoro immane, invece l’ho discussa con mia figlia in rianimazione. Ma non ho mollato la presa. Si. Le cose le “sparo”
        sempre (e da sempre) così. Ricordo messenger se non erro. Anche io ho trovato un wp molto diverso. Più commerciale, meno “intimo”. Ma l’urgenza di scrivere è tanta. Sai cosa intendo. Per chi ha questa compulsione, serve. Mi piaceva lo spazio lento che avevamo, ma non c’è più. Wp serve da palcoscenico a molti. Poi spariscono. Io faccio il mea culpa, ma lavoro, due figli, una seconda laurea, i primi passi da insegnante e (purtroppo) tante brutte piccole disavventure hanno fatto il resto. Ti ho pensato. Vale a poco? Non lo so. I pensieri in qualche modo arrivano. E qualcuno di voi (e di noi) è ancora qui tra queste pagine. Non è stato invano, allora. Mi è mancato il dialogo. Un bel dialogo. Ben tornato, trovato, ritrovato.

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      • Grazieeee 🙂
        Filottrano, già nel nome c’è un evocare di Storia ed echi antichi, le Marche sono particolari, hanno una loro entità, discreta, spesso sconosciuta, eppure che non ha niente di meno se non di più di altre aree italiane al contrario fin troppo celebrate. Anche la gente è socievole, buona e ben disposta.
        La figlia in rianimazione? Nel contesto dei tuoi impegni (a proposito dei quali rinnovo i miei complimenti) è il cammeo che mi ha colpito.
        Sogni d’oro, a presto.

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